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Pedodonzia

Studi recenti hanno evidenziato come complessivamente la salute dell’igiene orale stia migliorando. I vantaggi tuttavia, ancora non si estendono ai bambini: l’incidenza della carie è aumentata tra i bambini nella fascia di età fra i 2 e i 5 anni.

Una delle cause è che ancora oggi è opinione comune che i denti da latte dei bambini, essendo provvisori, siano poco importanti e quindi si sia portati a trascurali.

 

Al contrario questi svolgono una funzione fondamentale per la crescita e lo sviluppo dei bambini e del loro apparato stomatognatico. Se si trascurano, possono riempire il cavo orale di batteri minacciando i denti permanenti, non appena spuntano. Inoltre, la carie può determinare anche una caduta precoce dei denti decidui con conseguente alterazione degli spazi e del rapporto tra le arcate dentarie tale da provocare disallineamento dei denti permanenti e malocclusioni.

 

Quindi è importantissimo educare i nostri bambini ad avere cura dei loro dentini sin da piccolissimi. Inizialmente devono essere i genitori a spazzolare  i denti dei bambini e successivamente, con l'aiuto dell'igienista dentale, insegnare a spazzolare i denti in modo corretto ed efficace seguendoli costantemente.

 

Istruzioni per l'igiene orale dei bambini

Non è mai troppo presto per iniziare a guidare i bambini verso buone abitudini d’igiene orale.

Fino a quando non spuntano i primi denti, possiamo comunque prenderci cura dell’igiene orale del bambino pulendo le gengive con una piccola garza: quando spunterà il primo dentino (ne basta uno!) dovremo invece dotarci di uno spazzolino con le setole morbide con cui spazzolarlo bene ogni volta che mangia. Ecco perché sarebbe bene non lasciar addormentare il bambino mentre sta mangiando, lasciando che i batteri si accaniscano contro i suoi dentini anche per diverse ore: ricordiamo infatti che non solo i denti da latte possono cariarsi esattamente come quelli permanenti, ma anche che una carie su un dente da latte è dolorosa esattamene come una carie su un dente permanente. E tutti sappiamo quanto fa male.
Un altro errore che si commette spesso è quello di lasciare che i bambini si spazzolino i denti in autonomia: è certo un passo importante per loro, ma potrebbe portare a problemi anche importanti se l’operazione non viene svolta nel modo corretto. I genitori dovrebbero sempre supervisionare l’igiene orale dei bambini e anche intervenire per assicurarsi che si svolga in modo appropriato.
Ultimo appunto: perché i denti siano veramente puliti è necessario spazzolarli per almeno due minuti.

 

 

Dai 2 ai 4 anni bisogna sviluppare l’abitudine a lavarsi i denti regolarmente; è importante per i bambini ma anche per i genitori.
La placca si forma sui loro denti proprio come negli adulti e può causare gli stessi danni. Ecco perché i genitori dovrebbero prendersi il tempo per spazzolare correttamente i denti dei loro figli e quando diventano più grandi, abituarli a spazzolarsi correttamente.

Tecniche di spazzolamento:

  • pulire le superfici esterne dei denti ponendo lo spazzolino inclinato di 45° verso la gengiva;
  • muoverlo dalla gengiva verso il dente con una lieve pressione, con brevi movimenti vibratori;
  • quando si pulisce la superficie interna dei denti anteriori, bisogna tenere lo spazzolino in posizione verticale;
  • pulire le superfici masticatorie di tutti i denti spazzolandole delicatamente con movimenti avanti e indietro


Dai 4 anni in poi bisogna sviluppare una corretta tecnica di spazzolamento. Quando diventano più grandi e più indipendenti, potranno spazzolarsi i denti da soli con uno spazzolino manuale. Così sarà necessario insegnare loro come pulire efficacemente, ed in seguito controllare che, crescendo, mantengano questo approccio.

 

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Lo sviluppo del bambino e l'igiene
Prima fase (4-24 mesi)
Gli spazzolini per bambini devono avere una testina molto ampia e le setole devono essere piuttosto morbide e unite tra loro. Questi spazzolini sono appositamente studiati per i bambini molto piccoli, per far sì di arrivare a massaggiare le loro delicate gengive. Il manico ergonomico è studiato per i genitori che lavano i denti dei loro bambini in modo da educarli fin da molto piccoli, ad una quotidiana igiene orale.

Seconda fase (2-4 anni)
In questa età il problema fondamentale risiede nella profondità dei molari decidui che è la zona più soggetta alla carie.
L’obiettivo dell’igienista dentale è quello di mantenere la dentizione decidua senza carie, e di educare il bambino ad un’igiene orale autonoma e quotidiana. Gli spazzolini si presentano in diversi colori e con manici con diverse dimensioni, rivestiti da gomma antiscivolo, per migliorare l’impugnatura.

Terza fase (4-6 anni)
In questa fase, di solito, inizia la dentizione permanente. La malattia più diffusa in questa fascia di età è sempre la carie, che si instaura particolarmente sui molari decidui, o se già erotti su quelli permanenti.
Il bambino dotato ormai di mani più grandi è in grado di impugnare il manico dello spazzolino con più sicurezza ed abilità; egli infatti, è ora in grado di completare la sua igiene orale, spazzolando i propri denti con movimenti più estesi e precisi.

 

 

 


Che spazzolino usare?

Non è pensabile che un bambino di pochi anni utilizzi quotidianamente dentifricio, spazzolino e filo interdentale. È molto utile però che il bambino familiarizzi abbastanza presto con “qualcosa” che provveda alla pulizia del cavo orale.
Gli spazzolini sono adatti sia alle caratteristiche morfologiche della bocca dei più piccoli, sia alla loro dentizione senza aggredire denti e gengive delicate.

 

 

 

 

Dentifricio

La scelta deve essere effettuata in base:

  • all’età: nei dentifrici per bambini da i 3 ai 6 anni il contenuto di fluoro non deve essere superiore ai 500 ppm. Dopo i 6 anni possono usare lo stesso degli adulti;
  • al fluoro;
  • ai conservanti e ai coloranti: un buon dentifricio deve avere al massimo un conservante meglio se di uso alimentare e nessun colorante;
  • al gusto: il dentifricio giusto non deve essere confuso con una caramella o qualcosa di buono da mangiare, ma allo stesso tempo non deve essere una tortura per il palato;
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Quando è corretto portare
il bambino dal dentista
per la prima volta?

Una delle domande che più spesso ci vengono poste dai genitori è quando sia corretto portare il bambino dal dentista la prima volta. Molti infatti ritengono che, essendo i denti da latte destinati a cadere, prendersene la dovuta cura non sia così importante e che di conseguenza si debba andare dal dentista solo se sorgono problemi quali carie o altre complicazioni legate alla masticazione. In realtà il corretto sviluppo e la cura dei denti da latte è un aspetto importante per la salute orale e per una crescita armonica del bambino.

La risposta riguardo a quando sia corretto portare il bambino dal dentista la prima volta è dunque verso i 4 anni, a meno che non si renda necessario intervenire prima per problemi specifici.
In assenza di patologie o problemi che si manifestino sin da quando il bambino è molto piccolo, sarebbe dunque corretto portare il bambino dal dentista la prima volta già nei primi anni di vita, così che la prima visita non coincida con eventi traumatici e dolorosi.

In altre parole: se il bambino vedrà per la prima volta il dentista in un momento molto spiacevole, in cui sente male o è comunque per qualche motivo spaventato, potrebbe continuare ad associare la figura del dentista a queste sensazioni spiacevoli, rendendo più complessa l’instaurazione di un rapporto corretto e sereno.

 

 

 

 

Cosa cambia tra un "dentista per bambini" e un "dentista normale"?

Un “dentista per bambini” si differenzia da un “dentista normale” innanzitutto per l’approccio che si ha verso i piccoli pazienti.

Ogni fase del rapporto e della cura, ma anche l’ambiente stesso, dovranno infatti a essere “a misura di bambino”: si tratta di un aspetto spesso sottovalutato, ma che invece riveste un ruolo fondamentale nella cura della salute orale dei bambini. Un approccio sbagliato dal punto di vista comportamentale, anche se magari perfetto sotto l’aspetto medico, può causare traumi che poi accompagneranno il paziente nel corso della vita, dando vita ad ansie e paure che non solo rendono spiacevole ogni visita dal dentista, ma che possono anche pregiudicare in modo pesante la salute orale se la persona iniziasse a rimandare le visite per non vivere quel disagio.

Spesso inoltre curare bambini che hanno già avuto esperienze negative in passato diventa particolarmente difficile, perché il loro timore di rivivere una situazione traumatizzante li porta ad atteggiamenti fortemente oppositivi nei confronti del dentista, che dovrà dunque faticare molto di più e più a lungo per ottenere i risultati che potrebbero essere invece raggiunti in modo sereno e veloce.

Solo un dentista per bambini saprà mettere in atto una serie di strategie e sistemi per far sì non solo che questo non succeda, ma anche perché il bambino si approcci alle cure in modo sereno ed emotivamente rilassato.

 

 

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DOMANDE FREQUENTI

 

Il mio bambino si è rotto un dente. Come mi comporto?

Se al bambino si è rotto un dente, la prima regola è naturalmente quella di non farsi prendere dal panico.

Spesso infatti la situazione si risolve senza particolari problemi: quello che dovremo fare è contattare appena possibile un dentista per bambini e prendere appuntamento per valutare insieme l’accaduto e, se sarà necessario, come intervenire. Se, come spesso capita, la rottura del dente è causata da una caduta, potrebbe essere associata a sanguinamento: è quindi necessario pulire bene la ferita tamponandola con garze pulite e applicare qualcosa di freddo, se possibile del ghiaccio.
Sarebbe bene, se si può, recuperare i frammenti del dente che si sono staccati così da poterli portare dal dentista: appositi materiali possono infatti consentire di riattaccare la parte che si è staccata, senza ulteriori interventi.

È di fondamentale importanza seguire queste istruzioni:

  • non maneggiare né pulire il dente, neanche se fosse sporco di terra o altro
  • non toccarlo se non lo stretto necessario per raccoglierlo
  • conservarlo immerso nella saliva stessa del bambino o nel latte

Questo è il caso che si verifica più di sovente, ma è anche possibile che il danno sia più esteso e profondo: nel qual caso, sarà il dentista a valutare quale sia il modo migliore per intervenire.
Lo stesso dicasi nel caso in cui un dente non sia solo rotto, ma sia proprio uscito dalla sua sede: anche in questo caso applicate subito del ghiaccio, raccogliete il dente e andate il prima possibile dal dentista, che potrà probabilmente reimpiantare il dente caduto.

 

 

 

 

Fluoro per i denti dei bambini: sì o no?

Uno dei dubbi che più assillano i genitori quando si parla di salute orale è:

ma il fluoro per i denti dei bambini è necessario? Lo dò a mio figlio o può creare danno? Un dubbio che spinge sempre più spesso mamme e papà ad eliminare il fluoro per i denti dei bambini dalle pratiche quotidiane, con risultati spesso disastrosi.
Quindi sgombriamo subito il campo da ansie ed errate convinzioni: il fluoro per i denti dei bambini non solo è necessario, ma è fondamentale per la crescita di denti sani e forti e per tenere lontane le carie. Ricordiamo che i denti da latte cariati sono, al contrario di quello che si è soliti pensare, un grosso problema: si arriva non di rado al punto di doverli rimuovere tutti in anestesia totale, con le conseguenze che possiamo immaginare sia sulla vita del bambino sia sul futuro sviluppo della sua bocca. Quindi: non priviamoci di un’arma importante come il fluoro per prevenire situazioni come queste!

Che il fluoro per i denti dei bambini sia un alleato prezioso non siamo solo noi a dirlo, ma anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda questa pratica.
Una volta stabilito che la risposta alla domanda “Fluoro sì o fluoro no?” è sì, senza alcun dubbio, veniamo al secondo capitolo: quanto e quando? Il quando è facile: sin dai primissimi mesi di vita, anzi, le mamme possono iniziare a prenderlo già in gravidanza. Le dosi necessarie sono infatti talmente ridotte che al corpo dell’adulto non possono creare alcun danno, mentre sono utilissime al bambino.
E qui arriviamo al terzo punto, altrettanto importante: il punto non è se sia o no il caso di darlo ai bambini (e nel caso, appunto, prenderlo anche in gravidanza). Il punto è quanto prenderne: infatti il fluoro può essere dannoso solo se assunto con una posologia errata. Per questo sarebbe bene consultare il dentista, che saprà indicare quanto somministrarne tenendo anche conto di fattori ambientali specifici. Quindi, in conclusione: consultate il dentista e fidatevi dei suoi consigli!

 

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